Luoghi principali del giardino
Luoghi principali
1.Palazzo En’yō-tei
È l’edificio più importante del Korakuen ed era usato come luogo di riposo dal daimyō (feudatario) quando veniva in visita al giardino dalla sua abitazione, che si trovava all’interno della cittadella del castello dall’altra parte del fiume Asahi. La disposizione dell’edificio e delle sue stanze è pensata appositamente per consentire di ammirare splendidi panorami interni ed esterni al giardino.
La struttura originale è andata bruciata nel 1945 in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma è stata ricostruita nel 1960 utilizzando materiali e tecnologie della massima qualità e basandosi scrupolosamente sui disegni tecnici originali del XVII secolo e altri documenti. Sia l’edificio sia il paesaggio su cui affaccia sono conservati con grande cura per poter essere trasmessi alle prossime generazioni.
2.Palco del teatro Nō e Sala Eishō-no-ma
Ikeda Tsunamasa, il fondatore del giardino, era un grande amante del teatro tradizionale giapponese Nō e ordinò la costruzione di questo teatro dove lui stesso si esibiva, invitando ad assistere i suoi vassalli e talvolta anche la gente comune. Le sale che circondano su tre lati il palco venivano usate come spazi per intrattenere gli ospiti del daimyō e, quando c’erano degli spettacoli, anche come platee per gli spettatori. Gli edifici verranno rielaborati dal successivo daimyō Tsugumasa, figlio di Tsunamasa, mantenendo poi la nuova configurazione per secoli.
Palco e spazi circostanti sono andati completamente bruciati nel 1945, ma poi fedelmente ricostruiti sulla base di documenti storici.
3.Bosco Nishiki-ga-oka
In giapponese Nishiki-ga-oka significa “collina a due colori” perché questo bosco era originariamente composto da ciliegi di montagna (Prunus jamasakura) che fiorivano in grandi nuvole rosa in primavera, punteggiati da varie specie di aceri, rossi in autunno, e pini sempreverdi, creando un’alternanza cromatica continua per tutto l’anno. Dopo la seconda guerra mondiale gran parte del bosco è stata occupata da cedri giapponesi (Cryptomeria japonica) sempreverdi, ma è attualmente in corso il ripristino della sistemazione arborea originale; la conclusione dei lavori è prevista per il 2024.
Il bosco è visitato come un'oasi da molte specie di uccelli, cosa rara data la posizione metropolitana del giardino, e al suo interno si trovano diversi edifici come il Padiglione Moshō-an e i templi buddhisti Shiten’nō-dō e Jizō-dō.
4.Lago Kayō-no-ike
In piena estate il laghetto si ricopre dei grandi fiori bianchi del loto indiano Ittenshikai. L’acqua che riempie il lago proviene da una cascata che sgorga su alcune rocce: sembra una sorgente naturale, ma è artificiale e la composizione di rocce nasconde la tubatura sotterranea che trasporta qui l’acqua dal torrente interno del giardino.
5.Tempio Jizō-dō (Sei divinità tutelari del giardino)
Il sincretismo religioso fra shintoismo e buddhismo è un fenomeno comune in Giappone, come si può osservare nei sei chinju del giardino: piccoli edifici di culto (oggi sconsacrati) che ospitavano divinità provenienti da entrambe le religioni e pregate dal feudatario perché vegliassero sul suo territorio e sui suoi sudditi.
Due di questi chinju si trovano nel Bosco Nishiki-ga-oka, il templi Jizō-dō e Shiten’nō-dō; gli altri quattro sono i santuari Yuga e Nishi-no-Inari-gū sulla parte nord del Lago Sawa-no-ike, e il Tempio Benzaiten-dō e il Santuario Higashi-no-Inari-gū collocati a fianco al Bosco Chishio-no-mori.
6.Resti del molo Ofunairi-ato
L’area era occupata in passato da una laguna usata come ingresso monumentale esclusivo del feudatario, il quale abitava in un palazzo nella cittadella del castello e arrivava al giardino in barca attraversando il fiume Asahi. Il feudatario accedeva al giardino tramite un gangi, ovvero una struttura in pietra composta da un molo e da una scalinata che conduceva al Portale Onari-go-mon, ora perduto. Nei secoli il fiume Asahi riempì progressivamente la laguna di detriti al punto che durante il periodo Taishō (1912-1926), essendo ormai inutilizzabile, fu chiusa e interrata del tutto per permettere la costruzione del viale che circonda il giardino.
Gli scavi archeologici del 2012 hanno consentito di riportare alla luce il gangi, che è ora visibile al pubblico.
7.Padiglione Renchi-ken
Uno degli edifici originali scampati al bombardamento del 1945, il Padiglione Renchi-ken presenta ancora alcuni elementi com’erano ai tempi della costruzione del giardino, come il ponte di pietra a V, l’isola col giardino secco e la stanza da tè a sei tatami con la finestra tonda.
I signori feudali amavano guardare da qui il paesaggio ricco di linee curve, come il profilo della Pineta e le anse del ruscello che costeggia il Lago Sawa-no-ike.
8.Collina Yuishinzan
La collina artificiale Yuishinzan è stata realizzata da Ikeda Tsugumasa, figlio di Tsunamasa. La sua presenza proprio in mezzo la giardino ha modificato radicalmente il paesaggio interno, rendendolo più complesso rispetto alla sistemazione precedente completamente piatta.
Sulla collina trovano posto un piccolo gazebo chiamato Yuishin-dō e alcune composizioni di rocce, fra le quali sbocciano in tarda primavera numerosi cespugli di azalea coi loro fiori bianchi e rossi.
9.Padiglione Ryūten
L’edificio era usato come luogo di sosta dai feudatari durante le loro passeggiate nel giardino ed è scampato illeso al bombardamento del 1945. Esternamente ha un aspetto semplice, quasi umile, che nasconde in realtà una grande complessità e raffinatezza nelle tecniche di carpenteria e nelle proporzioni costruttive. Internamente l’edificio è attraversato longitudinalmente da un ruscello che taglia il pavimento in due parti e ospita sei pietre diverse per materiale, dimensione, colore e forma, il che rende il luogo un esempio unico nell’architettura di giardini di tutto il Giappone.
10.Giardino degli iris giapponesi e Ponte Yatsuhashi
Dall’inizio di giugno e per tutta la stagione delle piogge è possibile ammirare la fioritura dei circa 3.000 builbi di 80 specie di iris, di colore variabile dal bianco al viola al porpora. A fianco al campo di fiori si trova il ponte a otto sezioni Yatsubashi, punteggiato da iris kakitsubata (Iris laevigata): lo splendido paesaggio rappresenta la ricostruzione dal vivo di quello descritto in una poesia del capitolo Andando a est, tratto dalla celebre antologia letteraria I racconti di Ise scritta durante il periodo Heian (794-1185).
11.Lago Kakō-no-ike
Kakō era il nome di un piccolo edificio non più esistente che si trovava in questa zona e fungeva da seduta per osservare gli splendidi ciliegi di montagna (Prunus jamasakura) intorno al lago. Svariate poesia waka del periodo Edo (1603-1868) descrivono la bellezza del colore dei fiori quando sono trasportati dall’acqua della cascata.
Attualmente il boschetto intorno al lago ospita mole specie vegetali e anche animali selvatici.
12.Casa da tè Chaso-dō
La casa da tè era originariamente chiamata Rikyū-dō (“Aula di Rikyū”) in onore di Sen no Rikyū, massimo esteta della cerimonia del tè, e faceva parte della villa suburbana a Okayama di un nobile fino al 1888 circa, quando venne spostata nel Korakuen. Fu danneggiata dai bombardamenti del 1945, poi nel 1961 fedelmente ricostruita e rinominata Chaso-dō (“Aula dei fondatori del tè”) in memoria di Rikyū e di Yōsai (o Eisai), il monaco buddhista nativo di Okayama che ha introdotto la coltivazione del tè in Giappone.
13.Bosco dei pruni
L’area è stata allestita verso la metà del XIX secolo e vi trovano posto circa cento alberi di pruno giapponese (Prunus mume) in numerose varietà con fiori bianchi, rosa e rossi, singole e doppie corolle, rami dritti e penduli, eccetera. Poiché i pruni fioriscono in pieno inverno, ben prima degli altri fiori, sono considerati come annunciatori della primavera e come tali cantati in numerose poesie.
Il Bosco dei ciliegi e il Bosco Chishio-no-mori sono subito a fianco a questo.
14.Bosco Chishio-no-mori
Gli aceri che crescono in questo bosco sono una delle maggiori attrazione del giardino fin dalla sua fondazione; ce ne sono molte varietà, la più numerosa delle quali è quella degli aceri giapponesi iroha (Acer palmatum), splendidi sia quando sono verdi e in gemma in primavera sia quando sono rossi in autunno. Il nome chishio vuol dire “tingere un tessuto molte volte” e rappresenta metaforicamente le foglie degli alberi che si tingono progressivamente.
A fianco al bosco ci sono due piccoli luoghi di culto, il Tempio Benzaiten-dō e il Santuario Higashi-no-Inari-gū.
15.Campi Seiden
Questa sezione allestita nel XIX secolo dà un’idea dell’aspetto originale del giardino, che era in larga parte ricoperto di campi coltivati. I campi originali però avevano forma irregolare, mentre questi squadrati sono realizzati a imitazione di un sistema di lottizzazione agrario usato nella Cina della Dinastia Zhōu.
Dei nove lotti, sei sono usati per il a riso, due per il loto Ōga, e uno per le peonie. Ogni anno la seconda domenica di giugno si svolge il Festival della semina del riso.
16.Piantagione di tè
La piantagione è sempre stata nello stesso posto fin dalla fondazione del giardino, e le sue dolci curve sono in armonia con quelle del terrapieno ondulato che ha sul retro. Il tè di alta qualità prodotto da queste siepi veniva regolarmente bevuto dai feudatari, e ancora oggi le sue foglie vengono raccolte e degustate ogni anno la terza domenica di maggio durante il Festival della raccolta del tè.
17.Tempio Jigen-dō
Il tempio è stato costruito nel 1697 da Ikeda Tsunamasa e consacrato a Kan’non, la dea buddhista della misericordia, allo scopo di portare pace e stabilità al suo clan familiare e alla popolazione del feudo di Okayama. L'edificio principale oggi è vuoto, ma conteneva due statuette dorate di Kan’non.
Nell’area del recinto sacro si trovano anche la roccia granitica gigante Eboshi-iwa (dalla forma di testa di corvo e composta da 36 pezzi), un chiosco con seduta triangolare, e il portale tripartito sanmon che conteneva le statue delle due divinità guardiane Niō protettrici del tempio, oggi conservate nel Museo prefetturale di Okayama.
18.Lago Sawa-no-ike
Sawa-no-ike è lo specchio d’acqua più grande del Korakuen e si trova al centro del giardino. Osservandolo da nord, vi si trovano da sinistra a destra le isole Naka-no-shima con il Padiglione Shima-jaya, Mi-no-shima con lo tsuridono (“casetta da pesca”), e Jari-jima coperta di ghiaia bianca, rocce grigie e pini verdi.
Lo spazio fra le isole Naka-no-shima e Mi-no-shima segnava la linea di confine fra le due zone feudali di Jōdō-gun e Mino-gun, e due steli di pietra sono ancora lì a ricordarlo. La solitaria Jari-jima era originariamente una penisola.
19.Pista di equitazione e Area per il tiro con l’arco
Il Korakuen veniva usato non solo come luogo di relax dal feudatario, ma anche come area dove praticare le arti letterarie e marziali.
I padiglioni Kanki-tei e Kansha-tei venivano usati dal feudatario per osservare le dimostrazioni di talento dei suoi vassalli rispettivamente nell’equitazione e nel tiro con l’arco.
20.Voliera delle gru
Le gru dalla testa rossa (Grus japonensis) sono sempre state ospitate nel giardino fin dalla sua fondazione, ma dopo essersi ridotte gradualmente erano sparite del tutto dopo la seconda guerra mondiale.
Nel 1956 Guō Mòruò, direttore dell’Accademia cinese delle scienze e in gioventù studente preso la scuola superiore Dairoku di Okayama, ha donato due gru al giardino, e grazie agli sforzi congiunti del Korakuen e della città di Kushiro (Hokkaidō), è stato possibile far riprodurre in cattività questo raro e delicatissimo volatile, riportando la loro bellezza ed eleganza nel giardino.
Attualmente il Korakuen ospita otto uccelli.